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“Contenere l’epidemia deve restare la priorità assoluta per ogni Nazione”. Le parole del Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in riferimento alla rapidità della diffusione del nuovo Coronavirus, l’infezione responsabile dell’epidemia di polmonite che ha avuto origine nella città di Wuhan nella provincia di Hubei e che si è diffusa in tutto il mondo. L’Italia, sin dall’inizio dell’epidemia e soprattutto dal 21 febbraio quando si è evidenziato il primo caso di contagio, ha adottato tutte le misure di prevenzione e di contenimento attraverso i provvedimenti governativi e l’impegno del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e la Protezione Civile nel fornire aggiornamenti quotidiani tramite i bollettini. È online una mappa dei contagi di coronavirus in tutta Italia realizzata dalla Protezione Civile. Un’iniziativa, spiega il Dipartimento, “allo scopo di garantire una sempre più efficace e trasparente comunicazione istituzionale”. Sarà possibile consultare una cartina geografica dell’Italia e individuare i casi dei contagi, indicati con un pallino rosso. La visualizzazione del numero dei contagi può essere fatta con un dettaglio che va dal livello regionale alla singola provincia.
In alto sono disponibili il totale delle persone attualmente positive, il numero dei guariti, quello dei deceduti (in attesa di conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità) e il totale dei casi registrati. A destra due grafici mostrano l’andamento nazionale e il dato dei nuovi positivi riferito ai giorni precedenti.
Oltre all’aggiornamento dei dati, ogni giorno alle 18 in contemporanea alla conferenza stampa che viene trasmessa attraverso i canali social del Dipartimento della Protezione Civile, gli organi istituzionali con campagne pubblicitarie, slogan, opuscoli e comunicati stampa ricordano quali sono le regole dei comportamenti individuali di prevenzione più efficaci per ridurre il rischio di diffusione del virus. “E’importante il modo in cui ci comportiamo perché “nessuno si senta immune dalla possibilità di infezione”, ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. Lavare le mani, ha proseguito, “è essenziale, soprattutto se frequentiamo luoghi comuni”, attenzione a “non toccare occhi e bocca, possibili vie d’ingresso del virus” e a “una buona igiene degli spazi”.
Per evitare la diffusione del virus hanno un ruolo di primo piano anche i comportamenti responsabili di ognuno, tra quali attenersi ai provvedimenti Governativi. L’ultimo che è scattato l’8 marzo e resterà in vigore fino al 3 aprile, riguarda il divieto di ingresso e uscita da 14 province: la Lombardia, le province di Venezia, Padova e Treviso, e altre 8 di Emilia, Marche e Piemonte, dalle quali si potrà uscire ed entrare solo “per gravi e indifferibili motivi”. Chi non rispetta il provvedimento può andare incontro a sanzioni.
Per quanto riguarda invece possibili sintomi il Ministero della Salute raccomanda di restare a casa e non recarsi al pronto soccorso o presso studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica. Oppure chiamare il numero verde regionale.
Ogni Regione ha attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia. Questi vanno ad aggiungersi al numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute e quelli di emergenza, 112 o 118, da contattare soltanto se strettamente necessario.
Di seguito i numeri verdi delle Regioni:
Altri numeri utili dedicati all’emergenza nuovo coronavirus:
Fonte: Mutua MBA
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